INTERVENTO DI MATTARELLA – Articolo da “www.laStampa.it” del 08 ottobre 2017

Nel 2017 aumentano gli infortuni sul lavoro. Mattarella: “Muoiono troppi giovani, inconcepibile”

Nella ricorrenza della 67ª giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, celebrata oggi in tutta Italia, si alza forte la voce del presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, in una lettera inviata a Franco Bettoni, presidente dell’Anmil (Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), parla di un vero e proprio “dramma” per questo tipo di incidenti.

«Prevenzione e attenzione alle vittime sono i cardini di una riflessione necessaria in materia di sicurezza – dice il capo dello Stato -. Il rischio di infortunio deve essere neutralizzato al suo insorgere, in qualsiasi luogo e per qualsiasi forma di lavoro: solo così si può parlare di salvaguardia della salute». Mattarella poi si sofferma sui giovani, definendo «inconcepibile» che tra le vittime di infortunio sul lavoro ci siano «ragazzi giovanissimi».

 

L’invito alle aziende è quello di rispettare gli standard di sicurezza. «Oggi si dispone di tecniche e conoscenze avanzate: non è tollerabile che esse non siano poste al servizio della persona, per prevenire ogni forma di lesione o malattia, nonché riabilitare coloro che degli infortuni sono stati vittime», dichiara Mattarella.

 

Secondo il presidente di Anmil, Franco Bettoni, «la giornata per le vittime del lavoro rappresenta un’importante occasione per riflettere e programmare le azioni più efficaci da intraprendere». I dati Inail infatti parlano di un aumento dei casi. Le denunce nel periodo gennaio-agosto sono state 421.969, ovvero 5.229 in più rispetto allo stesso periodo del 2016.

 

«La preoccupazione per l’aumento infortunistico dell’1,3% – spiega il presidente Bettoni – è dettata soprattutto dal fatto che a tale incremento hanno contribuito soltanto le gestioni industria e servizi (+2%) e quella conto stato dipendenti (+3,3%), quindi parliamo proprio di carenza di sicurezza nei luoghi di lavoro più rischiosi».

 

«Stesso discorso per le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale che sono state 682,31 rispetto ai 651 decessi dell’analogo periodo del 2016 (+4,8%) – aggiunge Bettoni – quindi è tempo di riflessioni e di confronti che devono dare seguito a provvedimenti stringenti». Sull’argomento interviene anche la segretaria generale della Cisl, Anna Maria Furlan, parlando di «strage infinita». «Serve più rispetto per la salute e per la vita», aggiunge.

 

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