LAVORO, DI MAIO APRE ALLE FALSE COOPERATIVE

 

l ministro del lavoro, intervenendo ai lavori dell’Assemblea della Alleanza delle Cooperative, ha annunciato l’intenzione di portare in Parlamento il ddl di iniziativa popolare contro le false coop. «La specificità fiscale resterà solo per le vere cooperative». Nel mirino anche le Bcc, che vanno rafforzate

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Lotta senza frontiere alle false cooperative, ma anche rafforzamento delle banche di credito cooperativo, sulle quali il governo interverrà già oggi, attraverso il decreto milleproroghe. «La specificità fiscale delle cooperative sarà preservata per le vere cooperative. Contrasteremo, invece, le false coop. Lo faremo, calendarizzeremo il ddl di iniziativa popolare contro le false cooperative messo a punto dall’Alleanza delle cooperartive». Il ministro del lavoro e dello sviluppo economico, Luigi Di Maio, intervenendo ai lavori dell’Assemblea della Alleanza delle Cooperative, ha accolto favorevolmente le richieste avanzate al governo dal presidente dell’Alleanza, Maurizio Gardini, e dai copresidenti Mauro Lusetti e Brenno Begani, di lavorare insieme sul terreno della legalità e del lavoro. Anche intervenendo su alcune parti del dl dignità, in corso di esame alla Camera. Occorre “stanare e sconfiggere le false cooperative che sfruttano 100.000 lavoratori”, ha detto Gardini, ricorda che le “false imprese occupano 3,3 milioni di lavoratori sfruttati”. Di Maio ha assicurato di voler lottare per la legalità nel settore partendo dalla proposta di legge contro le false coop che il mondo della cooperazione ha messo a punto, e nella quale si prevede, tra le altre cose, la sanzione della cancellazione dall’albo nazionale degli enti cooperativi, istituito presso il Ministero dello sviluppo, per quelle imprese che non si sottopongono alle revisioni e ispezioni. «Voi non siete solo business ma anche valori radicati nelle comunità in cui lavorate, a nome del governo confermo tutto il sostegno per favorire la crescita del movimento cooperativo», ha detto Di Maio. «Le cooperative sono state resilienti nel corso della crisi, e dal 2007 in avanti hanno creato occupazione mentre altre la perdevano. Sono imprese diverse perché non fanno solo business». Il governo, ha proseguito Di Maio, sosterrà l’internazionalizzazione delle imprese, «che è cosa ben diversa dalla delocalizzazione. Ma il mondo della cooperazione questa cosa la sa molto bene».
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Positivo il commento di Alleanza delle Cooperative alle misure annunciate dal governo. «Accoglienza favorevole – è il messaggio emerso dall’assemblea nazionale – per le norme che premiano chi investe in Italia e non delocalizza. Le cooperative sono legate al territorio dove creano reddito e occupazione, gettito fiscale e previdenziale. Basti pensare che con i workers buyout, le cooperative tra gli ex dipendenti che rilevano le aziende in default, rigenerano occupazione con un investimento di 13.000 euro per ciascun lavoratore. Aspetto ancora più importante, per 1 euro investito, ne tornano 7 in termini di gettito fiscale e previdenziale”. “Sul fronte lavoro, – si legge ancora nella nota – viene condiviso l’obiettivo di contrastare la precarietà. Si ritiene, però, che si possano adottare strumenti più efficaci rispetto alla reintroduzione delle causali storicamente fonte di contenzioso tra imprese e lavoratori. Sono circa 280.000 i contratti di lavoro già in essere su cui pende l’effetto delle norme transitorie. Incoraggiamento, poi, per tutte le misure di sostegno alla stabilizzazione dei contratti di lavoro a termine per evitare in un clima di incertezza il turn over dei lavoratori o l’abuso delle partite Iva”. Non solo lotta alle false cooperative (100.000 lavoratori sfruttati), ma anche alle false imprese (3,3 milioni di lavoratori sfruttati). “Nessuno più di noi – sottolineano i vertici dell’Alleanza delle cooperative – ha interesse a stanare e sconfiggere le false cooperative che sfruttano 100.000 lavoratori, umiliano la dignità delle persone, eludono il fisco per oltre 750 milioni di euro e rischiano di “far morire di legalità” oltre 4.000 cooperative della logistica e del welfare che operano correttamente sul mercato. Il nostro modo di fare rappresentanza ci porta a offrire soluzioni. Lo abbiamo fatto con una proposta di legge di iniziativa popolare, ma 18 mesi di iter parlamentare non sono riusciti a trasformare il ddl in legge”. Per i riders poi, il riscatto passa in cooperativa attraverso il Platform Cooperativism, con la quale la tecnologia è al servizio della persona, crea lavoro e non lo distrugge. “Basta riders schiavi delle App delle multinazionali – affermano -. Possono riunirsi in cooperativa e diventare titolari della propria App, che lavora per le persone e non viceversa. In questo modo i riders, soci della cooperativa, diventerebbero padroni del proprio lavoro, senza essere più in balìa delle piattaforme delle multinazionali. In Francia è già realtà. Si chiama CoopCycle. Alleanza delle Cooperative sarà in prima fila per incoraggiarne lo sviluppo in Italia. È così che l’innovazione tecnologica crea lavoro e non lo distrugge”. Il voucher, poi, è uno strumento utile e corretto, se controllato, tracciato e utilizzato in dosi giuste. “Va però effettivamente limitato al solo lavoro occasionale ed è molto utile per far emergere il lavoro nero. Da monitorare l’uso che ne viene fatto dalle false imprese: in quel caso diventa uno strumento nocivo per il mercato e per i lavoratori”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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