«Amazon oggi mi spaventa», parla il primo dipendente dell’azienda

amazon

Shel Kaphan ha aiutato Jeff Bezos nella progettazione del primo sito e contribuito alla nascita di un colosso che ora, confessa, ha un’influenza sul mondo non sempre positiva

di Davide Urietti

«Amazon mi spaventa». È questa l’amara considerazione di Shel Kaphan, il primo storico dipendente del colosso di Jeff Bezos. Le sue parole, riprese da Recode , sono contenute all’interno di un documentario di PBS Frontline , volto a investigare come il miliardario abbia costruito una delle forze economiche e culturali più influenti al mondo. Per farlo, quindi, è stato necessario partire dalle origini, intervistando chi, per primo, ha contribuito alla nascita dell’ecommerce più famoso, tanto da essere definito dallo stesso Bezos come «l’uomo più importante nella storia di Amazon.com».

Il primo assunto

Sì, perché Kaphan è stato il primo assunto della società, occupandosi proprio dell’architettura e della progettazione del sito. «Da una parte sono orgoglioso di cosa è diventata Amazon — ha sottolineato Kaphan —, dall’altra sono spaventato. Vorrei non fosse così, ma è un qualcosa a cui ho parzialmente contribuito». Kaphan, infatti, non è convinto che tutti gli effetti e l’influenza di Amazon sul mondo siano tra i migliori e il suo non è un pensiero solitario ma condiviso anche dal mondo politico statunitense. La senatrice Elizabeth Warren, ad esempio, così come molti attivisti contrari alle posizione monopolistiche, spingono affinché il colosso di Bezos sia frazionato. La posizione di forza di Amazon in questo momento, secondo gli oppositori, è anticoncorrenziale o addirittura illegale: non a caso il Congresso, la Ftc e il Dipartimento di Giustizia statunitensi sono tutti impegnati in indagini per valutare le pratiche messe in atto dalle cosiddette Big Four (Amazon, Apple, Facebook e Google).

 

Il piano per limitare Amazon

Il piano della senatrice Warren è semplice: costringere l’ecommerce a dividere la sua piattaforma. Da un lato ci sarebbe quella di vendita al dettaglio, dove i commercianti terzi potrebbero vendere i propri prodotti, e dall’altra ci sarebbe Amazon stessa con la propria linea AmazonBasics. L’idea, infatti, è che attualmente la società di Bezos sfrutti i dati degli utenti, raccolti attraverso i venditori terzi, per potenziare i propri marchi. Allo stesso modo, la senatrice Warren vorrebbe una netta divisione tra la piattaforma ecommerce e i servizi di cloud computing di Amazon Web Services: l’ipotesi è che gli alti profitti garantiti da AWS consentano una politica di prezzi molto bassa sul proprio portale di vendita al dettaglio.

Il secondo impiegato di Bezos

Lo stesso Kaphan, nel documentario, si è allineato a questo pensiero. Alle sue parole, inoltre, si aggiungono quelle di Paul Davis, il secondo impiegato storico di Amazon, che a Recode , a dicembre 2019, già sottolineava questa posizione di forza: la creatura di Bezos è sia venditore sia proprietario della stessa piattaforma di vendita e questo darebbe dei vantaggi per competere contro gli altri commercianti, grazie all’accesso dei dati relativi agli utenti. Amazon, però, si è sempre difesa sostenendo che le informazioni di cui dispone riguardano i dati aggregati e non i dati legati a ogni singolo venditore. Inoltre fa sapere che «solo quando i venditori hanno successo» Amazon può prosperare, «chi dice il contrario, sbaglia». Un’ulteriore tesi difensiva, riportata da Recode, arriva da parte di un portavoce dell’azienda, Jack Evans: «Amazon opera in un mercato mondiale fortemente competitivo, dove i concorrenti sono sia negozi fisici sia store online: la società, infatti, rappresenta meno del 4 % delle vendite negli Usa». Sul finire del documentario, infine, c’è spazio anche per Jeff Wilke, Ceo worldwide consumer di Amazon, che non è preoccupato per la situazione: «Amazon merita un esame approfondito così come tutto ciò che è grande nell’economia e nella società».

 

 

Fonte: Il corriere.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *