Siria, attacco aereo Usa contro miliziani filo Iran. È il primo dell’era Biden

x5572192_1927_joe_biden.jpg.pagespeed.ic.12WHJSABGJRaid nella parte orientale del Paese, 17 combattenti uccisi. Il Pentagono: “Abbiamo risposto ai tre attacchi missilistici subiti in Iraq”.

Gli Usa hanno compiuto un attacco aereo, il primo da quando si è insediato Joe Biden, contro una struttura legata ad una milizia filo iraniana in Siria, dopo tre separati attacchi missilistici contro le forze americane in Iraq.

 “Su ordine del presidente Biden, le forze militari statunitensi hanno condotto raid aerei contro infrastrutture utilizzate da gruppi militanti filo iraniani nell’est della Siria”, dichiara in una nota il portavoce del Pentagono John Kirby. “I raid – spiega – sono stati autorizzati in risposta ai recenti attacchi contro americani e personale della coalizione in Iraq”.

Il bombardamento, ordinato dal presidente, era volto a danneggiare la capacità della milizia di condurre altri attacchi in futuro. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, nel raid sono stati uccisi 17 combattenti filo iraniani.  “Siamo fiduciosi sull’obiettivo che abbiamo attaccato, siamo convinti che era usato dalla stessa milizia sciita che ha condotto gli attacchi” contro basi Usa in Iraq, ha detto il portavoce del Pentagono John F. Kirby, secondo cui i bombardamenti hanno distrutto varie strutture localizzate ad un punto di controllo alla frontiera usate da una serie di gruppi di militanti sostenuti dall’Iran, inclusi Kait’ib Hezbollah e Kait’ib Sayyid al-Shuhada.

Kirby ha parlato di una risposta militare proporzionata condotta insieme a misure diplomatiche, compresa la consultazione con i partner della coalizione.  L’attacco, dice il portavoce del Pentagono, “manda un messaggio inequivocabile: il presidente Joe Biden agirà per proteggere il personale americano e della coalizione. Nello stesso tempo abbiamo agito in modo deliberato per la de-escalation della situazione complessiva sia nella Siria orientale che in Iraq”.

Gli attacchi contro le forze Usa in Iraq sono iniziati il 15 febbraio e sono proseguiti nei giorni scorsi. Sono stati attribuiti a milizie alleate a Teheran e sullo sfondo c’è la possibile ripresa dei negoziati sul nucleare tra l’Iran, l’Europa e gli Usa. Il raid aereo americano sembra comunque essere una mossa circoscritta, per ridurre appunto il rischio di una escalation. Inoltre la decisione di bombardare in Siria e non in Iraq concede al governo di Baghdad un pò di respiro mentre conduce le indagini sugli attacchi che hanno ferito soldati americani.

La Repubblica 26-02-2021

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