Da “Il Messaggero” del 01 Maggio 2010

Il Messaggero

Sabato 01 Maggio 2010

di FABIO ROSSI

Troppi veicoli privati per il trasporto merci allinterno della Ztl (che per questo settore equivale allarea interna alla Mura Aureliane). Veicoli, peraltro, quasi tutti a gasolio (e quindi pi inquinanti), che fanno troppi spostamenti e usano raramente le piazzole riservate al carico e scarico. Insomma: la distribuzione delle merci a Roma in preda alla totale anarchia. A rivelarlo lo studio Mimo (merci in movimento), realizzato da Federlazio e cofinanziato dalla Camera di commercio della Capitale.

Secondo lindagine, presentata dal vice direttore di Federlazio Luciano Mocci, linefficienza dellattuale sistema di distribuzione causato dalla mancata sincronizzazione del processo di trasporto allinterno della citt. Un sistema caratterizzato da unelevata frequenza degli spostamenti (nel centro storico accedono 27 mila veicoli commerciali), dallutilizzo del trasporto in conto proprio (66 per cento) e dalla scarsa utilizzazione delle aree di scarico e carico merci (il 75 per cento degli operatori le utilizza raramente o mai).

A farne le spese, secondo i risultati dello studio, soprattutto il settore agroalimentare, che a Roma impegna 5.509 imprese di trasporto, per un parco mezzi circolanti complessivo di 5.906 veicoli commerciali, a dimostrazione dellelevata frammentazione della logistica di filiera. La grande distribuzione organizzata, peraltro, caratterizzata da un elevato numero di operazioni giornaliere – 26 al giorno, in media, di scarico merci – con una durata compresa tra i 12 e i 18 minuti per ogni operazione: in totale sono circa 6 le ore dedicate ogni giorno al ricevimento dei prodotti, in ogni punto vendita.

Ogni giorno, insomma, nella Capitale avvengono oltre 10mila operazioni di scarico. A dimostrazione delleccessiva frammentazione del settore, l80 per cento delle consegne provengono direttamente dai produttori delle merci, e soltanto il 16 per cento arriva da un centro di distribuzione delle merci stesse, in grado di razionalizzare i trasporti allinterno della citt. Abbiamo superato i livelli di guardia – sottolinea Mocci – Il Comune, dopo anni di immobilismo, deve intervenire: gioved incontreremo lassessore alla mobilit Sergio Marchi, che ha assicurato entro la fine dellanno dei provvedimenti, per risolvere questa situazione spinosa.

Le proposte di Federlazio, per migliorare il sistema, sono: carichi ottimizzati, regole chiare, motorizzazioni a minore impatto ambientale, tracciabilit dei mezzi, interoperabilit dei sistemi tecnologici e riqualificazione delle aree interne al grande raccordo anulare per lo smistamento delle merci. In poche parole: un maggiore coordinamento per ridurre gli spostamenti e pi controlli contro chi non rispetta le regole. Tra le opere realizzabili, Federlazio inserisce la sperimentazione di un piattaforma di smistamento merci allo Scalo di San Lorenzo. Abbiamo realizzato questo progetto per rispondere alle esigenze delle aziende che entrano quotidianamente nel centro storico di Roma e per gli operatori finali della filiera, spiega Mocci.

Il Campidoglio, dal canto suo, pronto a mettere in pratica le osservazioni di Federlazio: Accogliamo con favore limportante studio – dice Marchi – che fotografa una realt in cui lingresso delle merci nel centro storico della citt di Roma stato lasciato per molti decenni in una situazione di non regolamentazione.

Lamministrazione comunale presentare in giunta entro lestate il nuovo piano merci – ricorda lassessore alla mobilit – Per raggiungere questo obiettivo, in collaborazione con lassessore al commercio Davide Bordoni, abbiamo aperto un tavolo con le associazioni di categoria che si rinnover periodicamente.Il piano premier lutilizzo di flotte di mezzi ecologici – conclude Marchi – e unorganizzazione degli ingressi in filiera che ottimizzi la gestione logistica della consegna delle merci.

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