Caporalato, il tribunale di Milano commissaria Uber Eats

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LA STAMPA – 29 Maggio 2020

MILANO. Un’indagine enorme, condotta a livello nazionale dalla procura di Milano, ha portato al commissariamento per caporalato di Uber Italy srl, la filiale italiana del gruppo americano. La misura dell’amministrazione giudiziaria è stata disposta dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale per via dello sfruttamento dei rider addetti alle consegne di cibo per il servizio Uber Eats.

L’indagine, avviata da oltre sei mesi, coinvolge più di un migliaio di fattorini. Ad aprire il fascicolo d’inchiesta, di loro iniziativa, il pm Paolo Storari e il procuratore aggiunto Alessandra Dolci, a capo della Direzione distrettuale antimafia di Milano. Gli elementi raccolti confermano l’accusa di sfruttamento dei riders che consegnano il cibo a domicilio con Uber Eats, l’app dell’apposito servizio collegata al gruppo di noleggio auto.

La misura del commissariamento è in esecuzione da parte del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza di Milano, che sta conducendo le indagini.

Nel frattempo Uber Eats fa sapere che ha messo “la propria piattaforma a disposizione di utenti, ristoranti e corrieri negli ultimi 4 anni in Italia nel pieno rispetto di tutte le normative locali”. E che condanna “ogni forma di caporalato attraverso i nostri servizi in Italia”. Inoltre, si legge ancora nella nota, “partecipiamo attivamente al dibattito sulle regolamentazioni che crediamo potranno dare al settore del food delivery la sicurezza legale necessaria per prosperare in Italia. Continueremo a lavorare per essere un vero partner di lungo termine in Italia”.

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