Il Camallo… il facchino ante litteram

download (1)Una figura mitica per la Città di Genova e per il suo Porto. Si trattava di un lavoratore importante per quella che era la vera economia della Città: la portualità. Ritroviamo la figura del camallo già nel 1300 impegnato nelle attività di scaricatore di merce dalle navi, nelle lavorazioni nei magazzini e al carico. Il suo regno e’ il Porto e ad esso resta legato e definito sino ai giorni nostri anche se ovviamente ruolo e attività sono radicalmente cambiate nel tempo.

La definizione di Camallo deriva dall’ arabo come molte delle parole della lingua genovese. I Camalli erano uomini piuttosto robusti e vigorosi adatti ad un lavoro faticoso e che richiedeva resistenza e forza fisica.

E’ stata sino a metà del secolo scorso una figura che ha caratterizzato il mondo del lavoro genovese e che, nel tempo, ha costruito esperienze diverse di auto-organizzazione per normare in qualche modo un tipo di lavoro precario, un lavoro a chiamata in sostanza quando arrivava la nave.

Ne sono testimonianza prima le organizzazioni dei Carovana e successivamente le Compagnie dei Portuali e da ultime le Cooperative.

Le loro organizzazioni per lunghi periodi storici sono state delle forti corporazioni dove erano rigorosi i percorsi di accesso a partire dal diritto di Padre in Figlio e i diversi ruoli prima di diventare Socio effettivo: L Occasionale,L Avventizio, il Socio Ordinario. Distinzioni che ovviamente si ripercuotevano anche nel tipo di lavoro al quale si era destinati.

Le loro Organizzazioni erano caratterizzate da una loro ritualità anche di carattere religioso che poi ha segnato anche la vita delle Comunità dell’ entroterra dal quale in larga parte provenivano.

Testimonianze ancora presenti nel genovesato come la tradizione dei “Cristi” enormi Crocifissi portati in processione da appartenenti a Confraternite. Quasi ogni Parrocchia dell’ entroterra ha il proprio e le confraternite facevano a gara ad averlo più grande e artistico. E una particolarità distintiva e’ nel come reggerlo senza tenerlo con le mani e farlo “ballare”. Questi portatori sono appunto chiamati Camalli.

Il primo di questi Crocifissi enormi e pesanti anche due quintali nasce proprio da una Confraternita dei Camalli del Porto nel lontano tredicesimo secolo.

download 12Nel secolo del novecento la presenza dei Camalli nella realtà genovese assume grande influenza politica e culturale come nucleo forte della sinistra, dell’antifascismo e delle lotte operaie esprimendo molti leader del Sindacato e del Partito Comunista in particolare.

Per secoli hanno potuto esercitare una sorta di monopolio delle attività di carico e scarico delle merci e questo conferiva loro grande potere sulle Banchine portuali.

L’ avvento di nuove tecnologie di trasporto tipo il Container e di movimentazione nei Porti ha fortemente ridimensionato la loro presenza e il loro ruolo e la influenza sia politica che culturale nei Porti e nella Città’.

   Roma 16-06-2020

R.I.S.  (Ricerca  Innovazione  Sostenibile)

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *